il bisogno di morire

calendario incontri

SABATO 23 GENNAIO 2016 ORE 11,00
Nuova Libreria Rinascia, via delle Posta 7 Brescia

Giordano Tomasoni, atleta paralimpico e vincitore del Giro d’Italia 2015 di hand bike ci racconterà la sua esperienza. 
Farà da moderatore Carlo Simoni, coordinatore delle iniziative culturali della nuova libreria Rinascita.


Non succede spesso, quasi mai, forse mai che un suicida possa raccontare gli istanti in cui ha scelto la mortee si è “buttato”.
Il racconto drammatico e sorprendente allo stesso tempo di Giordano Tomasoni che con lucidità ripercorre ogni istante di quel 14 novembre 2008 quando è uscito di casa e ha “trovato la soluzione” al suo male di vivere. 
Poi... la lunga riabilitazione, il sentirsi “guarito”, la voglia di vivere anche senza l’uso delle gambe. Il dopo non si capisce senza il prima. Un documento sconvolgente e coinvolgente.

Sapete perché non mi hanno voluto all'inferno? Perché ci sono già stato, ed ora vi racconto come ci ho vissuto. La depressione ti fa conoscere una nuova forma di solitudine; la tua!  Dove la vita e la morte diventano stranamente due ottime amiche. Non si muore per rendere infelici gli altri, si muore semplicemente per "il bisogno di morire". Non avere la depressione è già un ottimo motivo per assaporare la gioia.
Niente mi ha reso più disabile quanto questa malattia.
Il messaggio che voglio dare con il mio racconto è che dalla depressione si può guarire; è una malattia, basta saperlo, si può curare, si guarisce perché io, dopo, sono stato curato ed ora sono guarito.  


Ho sempre avuto la passione per lo sport e soprattutto per la montagna. Anche dopo ho scelto lo sport perché era la cosa che mi è mancata di più nei quattro mesi in cui sono stato nell’unità spinale dell’ospedale”.  Dedico metà della giornata all’attività fisica, l’altra metà è tutta per le mie figlie. D’inverno pratico lo sci nordico e d’estate handbike.
Quella di Sochi è stata un’emozione unica, ho gareggiato per la 15 chilometri di sci nordico tra i primi venti più forti del mondo. E’ stata un’esperienza bellissima nonostante abbia preso parte all’unica edizione in cui l’Italia non ha vinto niente!  Il prossimo obiettivo è Rio De Janeiro nel 2016.  
Ora ho riscoperto il valore dei rapporti umani. Nella prima parte della mia vita, quella da normodotato, mi sono preoccupato solo dello strumento che mi serviva per bere, non un bicchiere di plastica ma uno di cristallo, guardavo solo agli aspetti materiali. Nella seconda parte invece ho scoperto che l’importante è solo l’acqua.  Ho trovato fiducia anche con la preghiera, senza il perdono non avrei mai fatto pace con la mia coscienza perché il senso il colpa emergeva sempre più forte. La mia intenzione non era provocare dolore agli altri, ma liberarmi dalla mia sofferenza. E finchè avrò fiato parlerò per scardinare la diffidenza che c’è verso questa malattia.
 
Giordano Tomasoni


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